Una giornata alla scoperta di Murano, Burano e Torcello

Mini guida per programmare una giornata alle isole veneziane di Murano, Burano e Torcello.

Non si tratta di essere particolarmente ferrati e nemmeno di aver paura di avventurarsi fuori dalla “terra ferma”, come la chiamano i veri Veneziani, ma di pianificare con cura una giornata a Murano, Burano e Torcello.

Come programmare una giornata alle isole più rinomante e conosciute?

  • Scordatevi di parcheggiare l’auto davanti al molo, la dovrete lasciare ben prima del Ponte della Libertà e da lì in poi solo mezzi pubblici
  • Se risiedete in Veneto vi consiglio vivamente di acquistare la “Venezia Unica Card”, che vi garantirà per cinque anni i prezzi per i mezzi di trasporto che pagano i veneziani. | VeneziaUnica City Pass.
  • Assicuratevi di consultare un’affidabile sito meteo come Arpav perché le giornate grigie sono umide, tristi e soprattutto poco instragrammabili.
  • Se siete dei curiosoni e non volete passare ore seduti a tavola a pranzo, vi consiglio di prepararvi qualche tramezzino
    oppure di gustarvi una veloce frittura in stile street-food affacciati sulla laguna nell’isola di Burano.
  • Potete acquistare i biglietti del vaporetto direttamente alle biglietterie ACTV a Piazzale Roma al costo di € 7,50
    oppure € 1,50 se possessori di Carta Venezia o in alternativa il biglietto valido 24 ore a € 21.
  • In alternativa vi sono dei tour organizzati con imbarcazione privata e guida che però hanno delle rigide tabelle di marcia.
  • Non dimenticatevi, se fate da soli, di studiare bene i tempi di visita e di navigazione, perché ogni isola ha il suo fascino e spostarsi da una tappa all’altra, richiede tempo:
    da Piazzale Roma a Murano circa 45 min., da Murano a Burano circa 40 min., da Burano a Torcello circa 5 min.

MURANO

Murano, è la prima isola che incontriamo, in realtà si tratta di un insieme di isolette molto vicine e collegate tra loro da diversi ponti.

Quest’isola è famosa in tutto il mondo per la lavorazione del vetro. Infatti qui si trovano numerosissime vetrerie che, purtroppo negli ultimi anni, stanno subendo una profonda crisi, a causa dei costi elevati di trasporto dell’energia, degli affitti ma soprattutto della concorrenza sleale e spietata dei produttori cinesi.

L’alta concentrazione di vetrerie a Murano è dovuta ad una legge del 1291.
Tale legge imponeva che le vetrerie si spostassero dal centro di Venezia alla vicina isola per motivi di sicurezza, poiché i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi incendi alle abitazioni veneziane, costruite principalmente in legno.

Inoltre in questo modo la Repubblica della Serenissima aveva il totale controllo di quest’arte e della professionalità.
I mastri vetrai non potevano infatti lasciare l’isola senza un permesso speciale, per impedire così che le tecniche e “i trucchi del mestiere” uscissero dall’Isola.

Una visita ad una vetreria è d’obbligo per ammirare questi maestri all’opera, mentre creano vere e proprie magie.

Ma Murano non è solo vetrerie. Ecco cosa vedere in un paio d’ore sull’isola:

Rio dei Vetrai

E’ uno stretto canale che parte dalla fermata di Colonna e divide l’isola di San Pietro da quella di Santo Stefano, sul quale si affacciano la maggior parte delle vetrerie di Murano.
Passeggiando lungo le sue rive potrete ammirare le vetrine con splendide creazioni in vetro.

Colonna del Bando

Più o meno a metà del rio dei Vetrai si incontra la colonna del Bando di Murano, riconoscibile dalla statua del Leone di San Marco posta sulla sua sommità.
Qui il messo proveniente da Venezia era usuale attraccare e leggere le ordinanze che venivano emesse direttamente dal Doge, o dalle magistrature veneziane che operavano su temi cari a Murano, come leggi sulle vetrerie o sugli scarichi in mare.

colonna in pietra con leone di san marco sulla sommità
Colonna del Bardo
Chiesa di San Pietro Martire

Proseguendo lungo il Rio dei Vetrai si incontra la Chiesa di San Pietro Martire caratterizzata da una struttura in mattoni a vista e ricca di opere d’arte tra le quali dipinti di Giovanni Bellini, Paolo Veronese e Jacopo Tintoretto.

Torre dell’orologio

Dalla parte opposta del Rio dei Vetrai, si può scorgere la Torre dell’Orologio, che da sempre scandisce le ore e detta i tempi alla comunità, avvisando anche i cittadini dell’inizio di sedute consiliari o di imminenti pericoli.
Originariamente la torre civica non si trovava qui, ma quando venne distrutta fu ricostruita in Campo Santo Stefano. Da allora divenne punto di riferimento per gli isolani.

Duomo di Murano

Tra i monumenti più importanti dell’isola c’è sicuramente la Basilica dei santi Maria e Donato.
Circondato da leggende di liti tra isolani e mitiche ossa di esseri mostruosi nascoste dietro l’altare, il Duomo svetta al centro dell’isola non solo per altezza ma anche per la ricchezza di mosaici da far invidia alla Basilica di San Marco.

TIPS: la più bella inquadratura la si ha dalla Fondamenta Navagero!

Basilica dei santi Maria e Donato Murano
Basilica dei santi Maria e Donato

E’ tempo di levare le ancore e di dirigersi verso la seconda isola:

BURANO: l’isola dei colori e dei merletti

Ogni isola è speciale e particolare a modo proprio, ma la mia preferita è sicuramente Burano.

Ciò che colpisce appena arrivati sull’isola, è sicuramente l’arcobaleno di colori delle sue tipiche abitazioni, che regalano una piacevole atmosfera di festa, nelle spettacolari giornate di sole.
La tradizione vuole che siano state colorate dai pescatori per poterle riconoscere da lontano, durante i numerosi giorni di nebbia della stagione invernale. Secondo qualche burlone, anche per non sbagliare porta, al rientro da qualche serata particolarmente “allegra”.

Ma un’altra particolarità di Burano, è sicuramente il campanile pendente della Chiesa di San Martino, che si staglia orgogliosamente con i suoi 53mt tra le case e si fa ammirare ben lontano, da tutte le imbarcazioni di transito.

Burano è poi famosa per la produzione dei caratteristici merletti, un’attività che la rese celebre in tutta Europa sin dai tempi del Rinascimento. Qui è possibile visitare il Museo del Merletto in Piazza Galluppi.

Il modo migliore di scoprire quest’isola e la sua atmosfera vivace è quello di passeggiare tra i suoi canali e perdersi tra le sue calli. Ma ricordatevi di fermarvi in uno dei tanti forni ad assaggiare i veri Bussolai, i biscotti tipici dell’isola!!

TIPS: Fermatevi ad ammirare la coloratissima casa di Bepi Suá, la più sgargiante di Burano.

casa colorata dipinta con forme geometriche
casa de Bepi Suá

Avendo un pò più di tempo a disposizione, merita sicuramente una visita, la vicina isola di Mazzorbo. Un piccolo gioiello nascosto collegata a Burano da un ponte di legno. Un’oasi di fascino e relax, dove respirare una boccata di pace e scoprire piccoli scorci di vita rurale attraversando i verdi prati.

Terza e ultima isola di questa giornata è TORCELLO!

Un tempo fu l’isola più popolata della Repubblica di Venezia nonché una delle più importanti della laguna per i traffici marittimi e le fiorenti attività produttive, come le saline e l’industria della lana.
Ad oggi è abitata da meno di 20 residenti.

L’isola è molto piccola e la si può girare in breve tempo. Appena scesi all’imbarcadero si procede lungo l’unica strada e dopo soli cinque minuti di camminata si incontra il ponte del Diavolo, facilmente riconoscibile per la mancanza di parapetti.
Intorno ad esso girano diverse leggende sull’origine del nome e sulla sua costruzione.

Una di queste narra la triste storia di una giovane nobile veneziana che per rivedere il suo amato soldato austriaco, ucciso dalla sua famiglia contraria all'unione, fece un patto con una vecchia strega. La notte del 24 dicembre, la strega evocò il diavolo che, fece comparire l'ufficiale proprio su questo ponte che subito scomparve nella nebbia insieme alla giovane amata. Il diavolo, in cambio, chiese alla strega di portargli ogni 24 dicembre, per sette anni consecutivi, l'anima di un bambino, ma da li a poco la strega morì lasciando il suo patto incompiuto. 
Ancora oggi si dice che ogni 24 dicembre il diavolo nelle sembianze di un gatto nero attenda sul ponte la strega.

Proseguendo arriviamo in quella che era l’antica piazza di Torcello, sulla quale si affacciano numerosi monumenti tra cui la chiesa di Santa Fosca, collegata alla basilica di Santa Maria Assunta, il museo di Torcello e il Trono di Attila.

A parte il nome, questa seduta in pietra non ha nulla a che fare con Attila. Presumibilmente veniva utilizzata dal governatore dell’isola, noto come Magister Militum, durante le riunioni del consiglio.

Di fronte al trono, la Chiesa di Santa Fosca che conserva le spoglie dell’omonima santa e la sua nutrice.
La storia narra che Fosca e Maura, dopo essersi convertite alla fede cristiana nel 251, vengono denunciate dal padre della quindicenne Fosca al Prefetto Quinzano, il quale le fa arrestare, torturare ed uccidere brutalmente.
Le spoglie vengono trasportate e sepolte nelle grotte di Sabrata in Tripolitania (Libia) e solo grazie all’ispirazione divina di un cristiano di nome Vitale vengono riportate in terra Veneta nell’isola di Torcello.

Collegata alla Chiesa, la Basilica di Santa Maria Assunta il cui interno è decorato da meravigliosi mosaici che anticamente ricoprivano tutte le pareti e la straordinaria controfacciata.

Davanti alle due chiese e alle spalle del trono di Attila si trova il Museo di Torcello, ospitato all’interno del palazzo dell’Archivio e quello del Consiglio, descrive la storia dell’isola.

Non potevo andarmene senza una foto con la Bocca di Leone, utilizzata un tempo per inserire nel foro della bocca denunce e lettere private. Questo sistema di denuncia restò in vigore fino alla caduta della Repubblica con l’arrivo di Napoleone nel 1797.

bocca di leone
Bocca di Leone

La giornata è stata intensa ed è giunto il momento di andare a casa con la promessa di tornare a visitare le isole di Murano, Burano e Torcello per approfondire i misteri e le legende che custodiscono!

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